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Amicizia
Quando le amicizie sono un peso e non un arricchimento, occorre reagire. Di seguito ti illustriamo i campanelli di allarme di un'amicizia tossica e spieghiamo come fare.
Idealmente, una bella amicizia arricchisce la vita. L'amico è una persona con cui condividere gioie e dolori e supportarsi vicendevolmente in caso di problemi.
Ma non è sempre così. Talvolta nelle amicizie si sviluppa una dinamica problematica. Si dà di più di quanto si riceve, tutto ruota sempre attorno a una sola persona che pretende un'attenzione costante, ma che si disinteressa del tutto o quasi dell'altra. E che non condivide la gioia per i successi dell'altra, ma reagisce con invidia o gelosia. Tutto questo è indice di un'amicizia tossica. E a lungo termine una simile situazione può addirittura mettere in pericolo la salute, afferma Roger Staub (64), direttore di Pro Mente Sana. «Quando la relazione è soprattutto un peso e finisce solo per succhiare le energie dell'altro, bisogna fare qualcosa.
Altri tratti caratteristici di simili «vampiri energetici» sono la mancanza di riguardo (fanno ciò che vogliono, non mantengono le promesse, non reagiscono ai messaggi – senza mai scusarsi), dare l'impressione che le altre persone sono più importanti (a una festa si occupano di loro e non di te), gli atteggiamenti offensivi (ti ridicolizzano in pubblico), la manipolazione (cercano di imporre la loro volontà a ogni costo, se necessario anche con le bugie).
Alcune amicizie prendono questa deriva solo con il passare del tempo, ma con alcune persone è quasi un fatto scontato. «Da queste persone molto narcisiste o egoiste, che vedono gli altri solo come una decorazione della propria vita, è meglio prendere le distanze sin da subito», consiglia Staub. Si tratta peraltro di un riflesso spontaneo nella maggioranza delle persone equilibrate. Altre, particolarmente bisognose di sostegno o inclini alla solitudine, accettano un simile squilibrio, forse anche per paura di ritrovarsi altrimenti completamente sole.
Ma che fare, quando si è riconosciuto il problema e si vuole cambiare qualcosa? «Se l'amicizia è importante, bisognerebbe parlare apertamente del problema con l'altra persona e vedere come reagisce», afferma Staub. Se quest'ultima dimostra comprensione, si possono cercare insieme le soluzioni per trovare un equilibrio migliore. Se invece l'aver sollevato il problema non è servito, ma ciononostante si desidera salvare l'amicizia, Staub consiglia di cercare un aiuto professionale. «Come in una consulenza di coppia. Se si tiene al rapporto di amicizia, vale la pena fare questo investimento. Poiché trovare buoni amici non è facile.»
Se però tutti i tentativi per migliorare la situazione falliscono, rimane un'unica possibilità: porre fine all'amicizia. «In maniera discreta, non facendosi più sentire per settimane e diradando progressivamente gli incontri. Oppure, meglio ancora, troncando subito con un dialogo aperto di persona.» Oppure anche per telefono o con una lettera. «La cosa migliore è trattare l'altro come vorremmo essere trattati noi in una situazione analoga.»
E se fossimo noi ad essere l'amico tossico e volessimo migliorarci? Staub consiglia di ricorrere a una breve consulenza psicologica. «Ciò consente di riflettere sull'accaduto e di sviluppare soluzioni per migliorare. Affrontare apertamente questi problemi, può cambiare l'intera vita in senso positivo.»
T sta per «tiring» (faticosa), poiché un'amicizia tossica può consumare le tue energie.
O sta per «obstructive» (ostruttiva), poiché spesso impedisce il tuo sviluppo personale.
X sta per «eXhausting» (spossante), poiché con la sua inaffidabilità e le sue richieste un'amicizia tossica è faticosa, ma non ti dà niente in cambio.
I sta per «intimidation» (intimidazione), poiché in queste amicizie ricevi critiche e hai la sensazione di non essere all'altezza.
C sta per «conditional» (condizionata), poiché un'amicizia tossica spesso pone condizioni per dare affetto a una sola parte, condizioni basate sulle sue esigenze.
Trova altri consigli per la tua salute mentale su iMpuls o su Pro Mente Sana. La fondazione è sostenuta dal Percento culturale Migros.
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