«Mi basta uscire di casa e tante persone mi vedono già come una dichiarazione programmatica»

Stamattina sono arrivati vestiti uguali. Felpa con cappuccio scura, jeans blu, sneaker. Ma non sono poi così uguali. Soukey, il cui vero nome è Soukeyna Mboup, ha 22 anni. Rappa in dialetto di problemi psicologici, delle esperienze da lei vissute come giovane donna o del "Tüffuskreis", il circolo vizioso. Con la voce distorta dall'autotune, coglie i toni e il mondo di tutta una giovane generazione. Al festival m4music di tre anni fa ha vinto due premi Demotape Clinic e ha così potuto scegliere un coach nell'ambito del programma Double del Percento culturale Migros.

La scelta è ricaduta su Luc Oggier. Trentasei anni, Luc è assurto alla celebrità con la sua band, Lo & Leduc, un duo dialettale che entusiasma il pubblico da oltre 15 anni con pezzi come "079", "Blaui Peperoni" e "Tribut" e che è uno dei gruppi svizzeri più noti del nostro tempo.

A prima vista, siete una coppia molto disomogenea. Cosa vi unisce?

Soukey: Già da bambina ero una fan sfegatata di Lo & Leduc. Ci siamo conosciuti di persona solo quando ho potuto esibirmi come artista d'apertura nel loro ultimo tour.

Luc: Ho notato Soukey quando ha messo online le sue prime canzoni. Ha un'incredibile sensibilità per gli stati d'animo e porta qualcosa di completamente nuovo.

Soukey, lei è una giovane donna nera e queer. L'industria musicale, invece, è molto dominata dagli uomini. Quanto questa condizione le complica le cose?

Soukey: Penso che chi mi guarda tenda a esaminarmi e magari anche a criticarmi. Mi basta uscire di casa e tante persone mi vedono già come una dichiarazione programmatica.

Questo ha un effetto sulla sua musica?

Soukey: Sono stata discriminata per tutta la vita. Molte di queste battaglie le combatto nella vita di tutti i giorni e non le metto molto nella mia musica. Ma potrebbe certamente essere che la mia musica sia ben accolta perché molta gente ha esperienze simili. Non voglio però che qualcuno ascolti la mia musica solo perché sono donna, queer o di colore.

Luc, lei conosce il settore da un po' di tempo. Quali sono le sue impressioni?

Luc: Non posso vivere direttamente quello che vive Soukey. Ma per molti versi lei è sicuramente un'antitesi necessaria nel nostro panorama musicale. Di recente è uscita la classifica della musica svizzera più ascoltata in streaming nel 2024. In cima ci sono Stubete Gäng, Golä, Patent Ochsner e Hecht.

È tutto molto svizzero e soprattutto maschile; la diversità sta da un'altra parte. Cosa prova?

Soukey: Non sono sorpresa. So che la mia musica non è mainstream, e va bene così.

Luc: Ma cosa si intende poi per svizzero? Lo stile della musica dialettale in questo momento viene reinventato. Questa scena innovativa non corrisponde più all'immagine della musica dialettale trasmessa dai media, che spesso ha un "sapore" piuttosto conservatore.

Perché ha deciso di rappare in dialetto bernese?

Soukey: Semplicemente amo il mio dialetto. E quando si capisce ogni parola di una canzone è una sensazione completamente diversa.

Luc: È così! Ma al tempo stesso è anche il motivo per cui la musica dialettale è così polarizzante: chiunque capisca il dialetto interiorizza inevitabilmente i testi delle canzoni e si fa un'opinione.

All'inizio dell'anno è uscita la vostra prima canzone insieme. Come è nata?

Soukey: Ho ricevuto la traccia strumentale da due produttori e mi ha ricordato molto il brano "Häreta" di Lo & Leduc. Così ho registrato un demo e gliel'ho mandato.

Lo & Leduc hanno già all'attivo molte hit. Luc, come pensa di poter aiutare Soukey con la sua esperienza?

Luc: Quello che certamente non posso fare è servirle una ricetta del successo bella e pronta. Vedo il coaching più come uno scambio, dove anch'io imparo molto. Condividiamo la passione e anche le sfide che questo lavoro comporta.

Soukey, adesso lei sta avendo un grande successo. Una domanda un po' indiscreta: le serve ancora Luc?

Soukey: La questione non è se mi serva o no. Quello che a me piace è scambiare idee, giocare con i testi e lasciarci andare insieme alla creatività. E poi con Luc è bello anche rilassarsi!

Quest'anno tornerà all'm4music. Appena tre anni fa lei era un'esordiente e adesso è tra gli artisti principali. Cosa prova?

Soukey: Quando è uscita la scaletta, ho dovuto cercare il mio nome finché non l'ho trovato lassù in cima. Per me è un grande onore e mi rende incredibilmente orgogliosa.