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Biodiversità

Apicoltrice per hobby sul tetto della Migros

Mirjam Lendenmann lavora da Guggi, il ristorante per il personale della Migros a Zurigo. Sul tetto pratica l'apicoltura. Le facciamo visita.

Di
Cilgia Grass, Ringier Brand Studio
Data
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Cosa facciamo

Si può fare apicoltura in città?

Sì, si può, come ce lo dimostra Mirjam Lendenmann. «Quasi sette anni fa ho chiesto al mio capo se potevo mettere le api sul tetto e lui mi disse di sì. Da allora le mie api sono qui e producono il più delizioso miele urbano zurighese per il ristorante del personale Guggi sulla Limmatplatz».

C'è differenza tra le api di città e quelle di campagna? 

«Sì. C'è una differenza tra l'apicoltura urbana e quella rurale», ci racconta l'esperta. «Le mie ragazze zurighesi sono le più vivaci. Non si fermano un attimo. Mentre quelle di campagna prendono la vita con più calma».

Ma in città c'è biodiversità?

«Ce n'è addirittura tanta. Le api cittadine stanno quasi meglio di quelle di campagna. Ci sono meno pesticidi e trovano molto più nettare. Grazie al cielo, i gas di scarico non gli fanno nulla», afferma Mirjam. Le fonti di nutrimento per le api urbane includono aiuole fiorite e piante da balcone, oltre a tigli e castagni.

Cosa rende difficile la vita delle api di campagna?

«Appena la fioritura della colza finisce, i terreni agricoli diventano un deserto verde. Tutto è verde, ma non fiorisce più nulla fino a che i girasoli non sono pronti», spiega Mirjam e questo rappresenta un grosso problema per le api selvatiche. «Molte formano un rapporto esclusivo con una pianta e raccolgono polline e nettare solo da quella. Se la pianta specifica scompare, sparisce anche quel tipo di ape selvatica». Le api selvatiche si nutrono di polline e nettare ma non producono miele. 

La crisi della biodiversità viene sottovalutata?

Se la popolazione di api e altri insetti si riduce costantemente, l'impollinazione dei fiori diminuisce causando enormi perdite nella produzione alimentare. In altre parole: c'è meno cibo sulle nostre tavole. «Trovo spaventoso come la biodiversità sia diminuita», commenta Mirjam. «Quando la sera ci si siede all'aperto, non si vedono quasi più volare gli insetti intorno. Noi percepiamo questo fenomeno positivamente, ma per l'umanità diventerà un grosso problema».

Come ci si avvicina alle api?

Mirjam è una persona dinamica, ha molta grinta. Ma non appena apre una delle sue arnie per noi, diventa molto silenziosa. Vuole disturbare le api il meno possibile. Trasmette la sua straordinaria calma a noi e alle sue api mellifere che rimangono tranquille anche quando si formano le prime gocce.

Cosa possiamo fare?

«Tutti noi possiamo fare molto per salvare la biodiversità. Per esempio rinunciando ai pesticidi e facendo attenzione, quando si fa la spesa, ad acquistare bio. E possiamo acquistare miele regionale», commenta Mirjam. Inoltre, chi ha un giardino non dovrebbe rasare completamente il prato, ma lasciare isole di fiori per le api e gli altri insetti.

Nel video, l'apicoltrice e capo cuoca con diploma federale rivela anche quanti cucchiaini da tè di miele produce un'ape nella sua vita. E prepara una deliziosa crema al miele e fragole. È possibile acquistare il miele urbano zurighese di Mirjam che impreziosisce il dessert su beehappy.ch.