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Le donne non fanno quasi più figli, molti coniugi si separano: come sarà la famiglia del futuro? 5 tesi.
Dal 1950 il tasso di natalità è in costante calo in tutti i Paesi ricchi. In Svizzera ogni donna ha mediamente 1,4 figli. Ciò si iscrive in un cambiamento della società e dei valori. In passato, avere figli era un traguardo che soprattutto le donne dovevano raggiungere.
Da quando le donne sono diventate più istruite e finanziariamente indipendenti, i figli non sono più l'unico scopo della vita. «Mentre un tempo i figli erano essenziali per la sicurezza finanziaria, oggi rappresentano piuttosto un peso economico», afferma Petra Tipaldi, autrice dello studio GDI "Unbundling the Family".
Anche se due terzi delle giovani donne e dei giovani uomini di età compresa tra i 20 e i 29 anni vorrebbero avere figli, per loro è ancora più importante avere un buon lavoro. «Quasi il 90% delle persone ritiene che la soddisfazione professionale sia parte ineludibile di una vita appagante. Ottenerla richiede molto tempo: formazione, eventuali cambi di lavoro, forse anche trasferimenti. L'avere figli viene messo in secondo piano», afferma Tipaldi.
Quindi la famiglia si sta abolendo da sé? «La classica famiglia con padre, madre e due figli in futuro non sarà più al passo coi tempi. Il concetto di famiglia sta diventando più ampio e aperto. Ci saranno più famiglie con un solo figlio, più genitori single, più famiglie con più persone di riferimento, più famiglie patchwork e arcobaleno e persone senza figli che si considerano una famiglia».
Il bisogno fondamentale di legami rimarrà. E resterà anche in futuro una colonna portante per i bambini, perché possano crescere ben protetti. Tuttavia, il numero di congiunti si sta riducendo a causa della diminuzione del tasso di natalità. «Ciò comporta che in futuro si tenderà a considerare come parti della propria famiglia sempre più persone che nel modello classico non vi appartenevano», spiega Tipaldi.
Già oggi il 31% delle persone intervistate dichiara che le proprie amicizie strette fanno parte della famiglia. D'altro canto, quasi la metà delle persone vede il matrimonio come un'istituzione superata. Oggi il matrimonio regola l'autorità parentale congiunta dei figli.
In proposito Tipaldi puntualizza: «I diversi modi di vivere richiedono una maggiore flessibilità in termini di norme giuridiche. Non si tratta solo di obblighi finanziari o eredità ma, per esempio, anche del diritto di visita in ospedale in caso di ricovero.»
I genitori, soprattutto quelli di bambini piccoli, sono spesso stressati. Il 34% delle persone intervistate conosce la sensazione di non essere in grado di rispondere alle esigenze della famiglia. Perché nell'"ora di punta della vita" tutto si accavalla: la pressione al lavoro, l'accudimento dei figli nella sua fase più intensa. Lo studio mostra che le persone intervistate più giovani sono molto più propense a esternalizzare le incombenze familiari e domestiche.
Farlo però richiederebbe un'offerta di servizi ancor più ampia: offerte di accudimento dei bambini più accessibili e flessibili, maggiore sostegno statale alle famiglie, programmi innovativi di avanzamento della carriera e sostegno alla pianificazione familiare da parte delle imprese. «In questo modo sarebbe più facile conciliare lavoro e figli», spiega Tipaldi.
La carenza di forza lavoro qualificata si aggraverà nei prossimi decenni con la diminuzione del tasso di natalità. Le imprese sono sottoposte a una pressione ancora maggiore per trattenere il personale e attirare i talenti. Ci sono già aziende disposte a sostenere finanziariamente la crioconservazione degli ovociti.
«Questo è uno dei tanti approcci possibili. Esso tuttavia non aiuta a conciliare figli e carriera se l'avere dei figli viene continuamente posticipato.»
Secondo lo studio, la digitalizzazione ha finora svolto un ruolo minore nella vita quotidiana. La situazione potrebbe cambiare con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Forse un avatar in una classe virtuale aiuterà i bambini a fare i compiti. Oppure l'intelligenza artificiale aumenterà l'efficienza nello svolgimento delle faccende domestiche.
Tipaldi però avverte: «Attenzione a non aspettarsi troppo dall'IA come panacea di ogni fonte di stress. Se guardiamo a come la tecnologia ha influenzato le nostre vite finora, dobbiamo dire che sì, rende molte cose più facili, aumenta la produttività, ma porta anche a un maggiore stress. Questo è risultato da un altro studio da noi condotto.»
Oggi le incombenze dell'accudimento filiale vengono già distribuite equamente dal 46% delle persone intervistate. Molte donne hanno un'occupazione. Ma il modello "papà lavora, mamma cucina" non è per forza condannato a sparire, precisa Tipaldi.
«In futuro, molti stili di vita e modelli familiari saranno accettati e coesisteranno. Ma i cambiamenti sociali richiedono comunque tempo», ricorda l'esperta. L'emancipazione ci ha già portato lontano, ma l'immagine della brava mamma è ancora fortemente radicata ed esercita ancora una grande pressione sulle donne.
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