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Come preservare il patrimonio a partire dai 60 anni
I consigli dell'esperta su come garantire il più a lungo possibile il proprio tenore di vita in pensione.
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Il terzo pilastro offre agli investitori due opzioni. La scelta giusta dipende dagli obiettivi personali e dalla propensione al rischio.
Dipende dal rischio che gli investitori sono disposti ad assumersi. Un normale conto 3a offre una garanzia del capitale, vale a dire che il denaro versato rimane al sicuro e non è esposto alle oscillazioni del mercato dei capitali.
In un fondo d’investimento 3a, il denaro viene investito in titoli come azioni oppure obbligazioni, che possono essere soggetti a forti oscillazioni dei corsi. Per questo è importante mantenere gli investimenti il più a lungo possibile, in modo da poter compensare nel tempo le perdite di corso temporanee. L’orizzonte d’investimento dovrebbe essere di almeno cinque anni, mentre, se il portafoglio ha una quota azionaria elevata, sarebbe opportuno che tale orizzonte prevedesse un minimo di dieci anni.
I fondi d’investimento 3a presentano due grandi vantaggi: in primo luogo, offrono maggiori opportunità di guadagno rispetto a un conto di previdenza. Chi ha investito in un fondo dal 2019 è riuscito a conseguire un rendimento fino al 6% all’anno, a seconda della strategia d’investimento scelta. A titolo di confronto, la remunerazione media dei conti 3a si è attestata recentemente sullo 0,47%.
In secondo luogo, in caso di una soluzione in fondi, i proventi non vengono distribuiti, bensì reinvestiti nel patrimonio del fondo. Gli investitori possono così beneficiare dell’effetto dell’interesse composto e questo vale anche per i conti del pilastro 3a.
La convenienza di investire o meno in un fondo d’investimento 3a dipende anche dalla situazione in cui ci si trova: chi sta per andare in pensione o desidera finanziare a breve una proprietà abitativa con le prestazioni del 3° pilastro farebbe meglio a lasciare gli averi sul conto 3a. In caso contrario, c’è il rischio di subire una perdita, qualora, al momento della vendita, il fondo previdenziale valga meno rispetto all’acquisto.
Quando l’orizzonte temporale è più lungo, una soluzione in fondi è invece un buon investimento. Gli investitori possono decidere l’entità del rischio che intendono assumersi. Per i più prudenti è consigliabile un fondo conservativo con una quota azionaria bassa, ad esempio del 25%. I più propensi al rischio potrebbero prendere in considerazione un fondo con una quota azionaria leggermente più elevata, pari al 45%. Quasi tutte le banche offrono anche fondi con una quota azionaria del 75% e oltre.
Le commissioni per i fondi 3a sono in prevalenza inferiori rispetto a quelle dei fondi d’investimento classici. Tuttavia, vale la pena confrontare le offerte per aumentare il rendimento netto. A proposito, alla Banca Migros gli investitori non pagano commissioni per l’acquisto e la vendita di fondi previdenziali né diritti di custodia.
Indipendentemente dalla forma dell’investimento, effettuare versamenti nel 3° pilastro conviene sempre. Sia per il fondo che per il conto è possibile dedurre dall’imposta sul reddito l’importo versato e beneficiare quindi di un rendimento «garantito».
Isabelle von der Weid è esperta in materia previdenziale presso la Banca Migros.
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