Prodotti sostenibili
Come mantenere fresco a lungo l'albero di Natale
Grazie a questo manuale passo dopo passo, l'albero di Natale non perderà gli aghi a lungo.
Navigation
Banca Migros
Donald Trump a gennaio sarà presidente degli Stati Uniti. Cosa significa per l'economia? Sacha Marienberg, responsabile dell'Ufficio Investimenti presso la Banca Migros, guarda al prossimo anno.
Non mi aspetto un cambiamento radicale. Trump cercherà di dare ulteriore impulso alla congiuntura statunitense, che di per sé è già buona, e quindi anche ai mercati azionari.
Tagliando le tasse e riducendo la burocrazia e le disposizioni statali, cosa che dovrebbe sgravare le aziende americane. Trump aveva elaborato un pacchetto analogo di misure, del quale hanno tratto beneficio soprattutto le azioni statunitensi, già durante la sua prima presidenza.
Se consideriamo la strategia USA «America first» sì, perché i dazi doganali annunciati danneggeranno le imprese svizzere. La situazione è invece diversa quando si parla del mercato azionario svizzero: le grandi società quotate in borsa come Nestlé, Novartis o Roche potrebbero addirittura trarre vantaggio dal fatto di avere stabilimenti produttivi negli Stati Uniti; al contrario, i dazi potrebbero avere un impatto negativo sulle piccole imprese che producono in Svizzera.
Lo abbiamo già visto: dalla sua rielezione, i mercati azionari hanno registrato un notevole rialzo. Le agevolazioni fiscali annunciate per le imprese e i privati sostengono gli investimenti e i consumi. Il mercato azionario dovrebbe beneficiarne anche il prossimo anno, soprattutto negli Stati Uniti.
Delle deregolamentazioni beneficiano i fornitori di servizi finanziari come le grandi banche, l’industria petrolifera e il settore delle materie prime. Lo stesso vale per le imprese più piccole, che risentono negativamente dell’onere burocratico. Per quanto riguarda la politica energetica, Trump preferirà l’energia grigia rispetto a quella verde.
Trump ha minacciato l’introduzione di dazi doganali elevati, fino al 60%, in particolare sui prodotti provenienti dalla Cina. Se davvero dovesse fare quanto ha affermato, bisognerà mettere in conto dei contro-dazi. Le guerre commerciali di questo tipo provocano incertezza sui mercati e fanno salire l’inflazione. Attualmente, tuttavia, pensiamo che i negoziati possano evitare una guerra commerciale.
Sì, perché questo incentiva le imprese a investire. I progetti bloccati possono essere realizzati perché il finanziamento è tornato allettante. Solitamente, questo è un contesto positivo per i mercati azionari.
Sì. La nostra attenzione è rivolta soprattutto alla Fed, la banca centrale americana. Il ritmo degli interventi sui tassi è il fattore determinante: il taglio non deve avvenire troppo rapidamente per evitare l’inflazione, ma neppure troppo lentamente per non provocare una recessione. In fin dei conti, la politica monetaria delle banche centrali ha un impatto maggiore sui mercati azionari rispetto alla politica di Trump.
Dipende da quanto ci si fida della promessa di Trump di promuovere il settore delle criptovalute negli Stati Uniti: durante la sua prima amministrazione, infatti, il presidente è stato un feroce avversario delle criptovalute. Ora invece ne parla con grande entusiasmo. Continuerà su questa scia? Non lo sappiamo. In ogni caso consiglio prudenza.
Le valutazioni delle aziende IA sono estremamente elevate: a questo punto bisogna vedere se è possibile stabilire modelli di business per le applicazioni IA in grado di monetizzare gli ingenti investimenti.
Finché i conflitti resteranno circoscritti a livello regionale, sì. Potrebbero però esserci in qualsiasi momento oscillazioni a breve termine. Le investitrici e gli investitori non dovrebbero lasciarsi innervosire e mantenere la rotta.
Prevediamo che nel 2025 il prezzo dell’oro si manterrà elevato. Quando è iniziato il rialzo del prezzo nel 2022, l’oro rappresentava soprattutto un rifugio contro le crisi e l’inflazione. Sorprendentemente, di recente avuto tassi d’interesse elevati, il che in realtà depone a sfavore dell’oro, poiché questo non frutta interessi. L’atteggiamento nei confronti dell’oro è visibilmente cambiato. Oggi viene sempre più utilizzato strategicamente per diversificare il proprio portafoglio.
Al momento, nell’eurozona e soprattutto in Germania, la situazione economica e politica non procede certo a gonfie vele. Le cattive condizioni in cui versa il principale partner commerciale della Svizzera non significano nulla di buono per il nostro Paese. Più importante dei tassi di cambio è però la diversificazione globale degli investimenti e il mantenimento della strategia definita, anche nei periodi di turbolenza.
Che si tratti di scienza, sostenibilità, salute o risparmio, il nostro team di esperte ed esperti è a tua completa disposizione con consigli e trucchi pratici.